
LEZIONI DI YOGA: VIDEO TUTORIAL, ONLINE O IN PRESENZA?
LEZIONI DI YOGA: VIDEO TUTORIAL, ONLINE O IN PRESENZA?
Gli ultimi due anni sono stati particolarmente difficili per l’umanità, la recente pandemia ha colpito uno dei principali requisiti della nostra vita: la vicinanza.
Tutto ciò che ci sembrava scontato, abbracci, baci, strette di mano, pacche sulle spalle, teste avvicinate, corpi danzati.. tutto ci è stato tolto improvvisamente.
E quando dico “ci è stato” non mi riferisco alle disposizioni governative ma alla necessità sanitaria; chi ha seguito le regole, chi non le ha seguite, resta il fatto che la prossimità reciproca è stata fortemente ostacolata, sia per legge che per buon senso.
I recenti avvenimenti hanno visto la necessità di “colmare” in qualche modo questa distanza fisica e la tecnologia ci è venuta in aiuto; forse.
Gli ultimi due anni hanno visto una impennata clamorosa di modalità di comunicazione virtuale; dove non potevano arrivare le gambe e le braccia è potuto arrivare un monitor: cellulare, tablet, computer, schermi di ogni tipo.
Molte attività lavorative purtroppo sono state fermate e grazie a queste tecnologie hanno in qualche modo potuto portare avanti il loro operato, ma a quale prezzo?
L’illusione.
Prendiamo i video tutorial, ormai ce ne sono di ogni materia e per ogni necessità.
Un video tutorial su come preparare un uovo in camicia o una torta della nonna potrà essere più o meno ben fatto, articolato, dettagliato, spiegato, simpatico e divertente ma si basa sulla riuscita finale dell’evento; alla fine la riuscita o meno della cottura dell’uovo o della torta della nonna sarà evidente, o ti è riuscito bene oppure no, magari avrai saltato qualche passaggio o sbagliato il calcolo delle dosi, chi lo sa? Con la pratica andrà meglio.
Qui siamo di fronte ad una reale utilità di un video tutorial, cioè imparare a realizzare qualcosa. Ovviamente sarà sempre un “ripetere a pappagallo” ciò che qualcuno ci dice, un seguire le indicazioni, un copiare; seguendo un video tutorial di questo tipo non diventeremo certo cuochi, non conosceremo né saremo esperti di come l’uovo reagisce alla cottura, alla temperatura, ai tempi, all’acqua usata, alla pentola utilizzata etc. etc.
Eppure….
Spesso, anche seguire un video tutorial così semplice come la cottura di un uovo si rivela… non così semplice! Seguiamo, stiamo attenti, facciamo tutto come dice il video… ma l’uovo non riesce affatto.
Tutta questa lunga premessa gastronomica dovrebbe aver preparato il terreno per comprendere quello che normalmente accade quando si parla di pratica yoga virtuale.
Seguire un video tutorial, in cui una insegnante spiega e illustra una sessione di yoga, significa essere “assolutamente” in grado di eseguire quello che ci viene proposto, non solo: significa che conosciamo bene ciò di cui ci parla, siamo in grado si seguirlo, eseguirlo, avere piena coscienza di sé e sperimentarne i benefici nel nostro corpo.
Purtroppo questo in realtà non accade mai; se non riesce la cottura di un uovo di cui abbiamo prova tangibile (l’uovo non si è cotto) ma di cui non sappiamo cosa abbiamo sbagliato, come possiamo sapere se quello che noi stiamo eseguendo è effettivamente ben eseguito o no?
Non possiamo e gli effetti negativi e dannosi sono numerosi e notevoli.
Può essere utile un video tutorial di yoga? Si, certo, ma dipende da chi lo guarda: da un allievo esperto, da un allievo che conosce ed ha sperimentato bene tutti i principi e benefici dello yoga, da un allievo che ha grandissima capacità di propriocezione e percezione di sé, corpo e mente.
Ma un allievo del genere a questo punto del suo viaggio all’interno dello yoga non ha alcun bisogno di un video tutorial, è perfettamente in grado di praticare in autonomia; forse può prendere delle nuove idee per la propria pratica.
Per tutti gli altri allievi molto probabilmente i danni o la inutilità di seguire un video tutorial saranno sicuramente maggiori dei benefici.
Diciamo che si possono prendere spunti per fare del movimento, ma poco altro.
Solitamente i video tutorial vengono presentati con un titolo che indica l’oggetto della lezione che si andrà a svolgere e, a volte, una indicazione del “livello” dei praticanti a cui è rivolto.
L’estrema facilità di reperimento dei video e la comodità di poter eseguire la pratica proposta all’interno della propria abitazione, come e quando vogliamo, senza spostamenti né orari da rispettare, sono i punti forti di queste modalità di lezioni.
Inoltre i video possono essere interrotti e riattivati in ogni momento per poter praticare secondo i propri tempi, ma è proprio questa solitudine e il continuo “stop and go” del video che non consentono di essere guidati e seguiti adeguatamente da un insegnante né permettono il libero fluire dei movimenti e la necessaria presenza mentale.
Allora si può pensare che le lezioni on line in cui ci si collega con una insegnante in tempo reale siano di gran lunga più idonee. Effettivamente si, a patto però che l’insegnante stia gestendo un gruppo, sia cioè essa stessa collegata con gli allievi, li abbia ben visibili sul proprio pc e possa così seguire, correggere, dare suggerimenti o semplicemente adeguare la pratica che sta proponendo alla effettiva capacità dei partecipanti.
Sono lezioni rivolte a piccoli gruppi, 6/8 persone che vengono seguite come si fosse effettivamente in classe. Purtroppo non sono molto utilizzate e diffuse visto lo scarso ritorno economico dato l’esiguo numero consentito dei partecipanti.
Ben più diffuse sono invece le lezioni online su community o piattaforme yoga di vario genere. Solitamente in questo tipo di lezioni online vi sono giorni e orari stabiliti così come in presenza ma ci si collega da casa; sul proprio schermo si vede in tempo reale l’insegnante che sta tenendo la lezione in quel momento ma senza avere però possibilità di essere visti né di poter interagire.
L’illusione di essere parte di “un gruppo” è data dal partecipare ad orari stabiliti ma si rimane soli, senza essere visti né seguiti, senza sapere se effettivamente quello che viene eseguito è svolto in maniera idonea né se è adatto alle nostre capacità e fisicità.
Purtroppo quello che ormai accade sempre più spesso ed è così diffuso, è il pensiero che tutto vada bene a tutti, ma non è assolutamente così.
Compito principale di un insegnante capace è di strutturare una pratica non solo per gli effetti della pratica stessa (pratica per l’apertura delle anche piuttosto che rigenerazione articolare, etc..) ma saperla strutturare in tempo reale in base alle effettive capacità degli allievi. Non solo, ma anche viverla e crearla in base al momento in cui la pratica si svolge.
Se oggi piove la pratica sarà diversa rispetto a se oggi c’è il sole; se gli allievi arrivano stanchi o stressati o qualcuno è indisposto o lievemente infortunato, la pratica dovrà essere in grado di abbracciare e creare beneficio a tutti i partecipanti. L’energia che si crea in classe non può essere subordinata a ciò che l’insegnante si era “prefissato” di fare in quella lezione.
E qui siamo arrivati a trattare la pratica in presenza.
Risulta abbastanza evidente che la pratica svolta in presenza, sotto lo sguardo attento ed amorevole di un insegnante competente e preparato, rimanga la migliore opzione valida ed auspicabile.
Auspicabile, perché purtroppo, anche durante le lezioni in presenza si è ormai sempre più diffuso il fiorire di pratiche standardizzate, preconfezionate, create a tavolino e pronte ad essere proposte a tutti, forti del principio fondamentale che la pratica yoga non è competitiva e quindi ognuno la esegue come può.
Sempre più allievi si sentono suggerire dal proprio insegnante “Non ti preoccupare, fai quello che puoi, se non riesci non lo fare”. Bhè, non è esattamente così.
Compito di un valido insegnante è, come già detto, di abbracciare e guidare l’intera classe, creare varianti, spostare focus, saper gestire individualità e criticità, agevolare tutti e portare tutti gli allievi a percepire gli effetti della pratica che sta proponendo.
In ogni caso, oggi abbiamo a disposizione diverse modalità di praticare yoga, a volte l’una non esclude l’altra, ma sta a noi saper scegliere ed individuare con coscienza e buon senso quella che meglio si applica alle nostre esigenze e possibilità. Ed in caso di dubbi o incertezze domandiamo, confrontiamoci, proviamo diverse realtà, sperimentiamo, affinché il viaggio nel percorso dello Yoga sia fonte di apertura e di benessere.
Buon Yoga a tutti!
Om Shanti